Nel 1866 Fëdor Dostoevskij pubblicava il suo capolavoro, "Delitto e castigo", uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura russa. La vicenda dello studente Raskol'nikov – che, ossessionato dall'idea di essere al di sopra del bene e del male, arriva a uccidere una vecchia usuraia – era già stata adattata per la Rai da Anton Giulio Majano nel 1963. Vent'anni dopo, nel 1983, il regista teatrale Mario Missiroli (1934-2014), propose su Rai 2 questa seconda trasposizione televisiva in cinque puntate, realizzata interamente in studio «per poter analizzare a fondo gli animi lacerati dei protagonisti e per creare un clima tra realtà e incubo».
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